Lo stress è generato dall’imposizione di una forza o di una pressione, che l’organismo cerca di contrastare mobilitando la propria energia. Se l’organismo riesce a sfuggire a questa forza non subirà stress. Esistono stress naturali ai quali è inevitabile sottrarsi, ma ci sono anche stress risultanti da pressioni e condizionamenti della vita sociale.
Tra le naturali forze che creano stress, la più universale è la gravità, siamo soggetti ad essa tutte le volte in cui siamo in piedi e/o ci muoviamo. Le azioni di stare in piedi e muoversi richiedono una mobilitazione di energia per contrastare la forza di gravità. Sebbene siamo aiutati dall’allineamento strutturale delle ossa, i nostri muscoli devono svolgere un lavoro considerevole per mantenere questa postura. Anche le funzioni vitali richiedono dispendio d’energia. Ci vuole energia perché il cuore pompi, i polmoni si dilatino, i reni filtrino, e così via. Non può esistere vita senza stress.
Ma tornando alle altre fonti di stress, quelle provenienti dall’interazione tra l’ambiente esterno e l’organismo, non è più concetto nuovo asserire che tutte le malattie possono essere viste come reazione allo stress. Nello specifico, la malattia va vista come il tentativo del corpo di ristabilire la propria integrità in conseguenza ad un evento stressante (che sia un microorganismo patogeno, un incidente, un lutto , una perdita di lavoro, ecc.). Non può stupire che lo stress emotivo agisca come quello fisico nei suoi effetti sul corpo, in quanto anche esso pone una richiesta che implica un dispendio di energia.
Aspetto ancora più interessante è notare che ogni individuo ha un proprio schema di reazione allo stress, nonché una conseguente predisposizione a certe malattie.
Purtroppo lo schema si stabilisce nella prima infanzia, quando il soggetto cerca di venire a capo delle pressioni dei genitori, delle autorità scolastiche, ecc. questo schema determina il modo in cui l’individuo si comporterà da adulto nei confronti dello stress. Tali schemi sono strutturati nel corpo.
Per fare degli esempi, Lowen scrive, nella struttura masochistica lo schema è di sottomissione, con la creazione di una struttura ipersviluppata per tollerare lo stress; ma quando la pressione viene applicata presto, la sottomissione fisica è impossibile perché il bambino non può costruire la muscolatura necessaria a sviluppare la capacità di tolleranza. Ad una età precoce, è impossibile anche il ritiro fisico dalla situazione. Pertanto, il ritiro psicologico diventa un modus vivendi e più avanti nella vita quell’individuo farà ricorso a questo schema ogni volta che dovrà affrontare uno stress troppo forte. Un altro esempio è la persona con struttura rigida che, invece, resiste a tutti gli stress, anche quando non è necessario e può essere, anzi, dannoso. Dato che questo atteggiamento è ormai fortemente strutturato, addirittura cercherà gli stress per dimostrare quanto è bravo a resistervi.
E poi ancora, in quanto a stress provenienti dall’ambiente esterno, il mantenimento di una ‘facciata’, di un’immagine, impone un costante stress al corpo, predisponendolo a malattie somatiche. Si cerca di essere ciò che non si è, e questo deforma la personalità e il corpo. Quando la deformazione (stress) persiste abbastanza a lungo, le strutture interne del corpo subiscono un crollo. Non crolla la facciata ma i tessuti del corpo.
Un altro esempio è la soppressione del sentimento, reprimere un sentimento equivale a contrarre cronicamente dei muscoli e mettere il corpo in uno stato di tensione. La tensione riduce l’energia del corpo mediante la riduzione del respiro, il risultato è che la persona che forza se stessa va inevitabilmente verso il crollo.
Questi esempi solo per dire che siamo noi a creare le condizioni di stress che ci abbattono durante il cammino della nostra vita, “la chiave della salute è vivere pienamente la vita del corpo… dobbiamo sentire quel che succede nel nostro corpo, e possiamo farlo solo se ci prendiamo il tempo di lavorare con esso in modo da sentire le nostre gambe e il terreno sotto di noi, da essere consapevoli di come ci reggiamo e come respiriamo.”(A.Lowen)